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Peperoncino: coltivazione indoor

Come conservare il peperoncino: consigli e suggerimenti

I peperoncini delle varietà più piccanti richiedono circa 120-150 giorni dalla nascita alla maturazione dei primi frutti, molto più tempo per la maturazione di gran parte dei frutti.

Quando seminare?

Nei nostri climi è quindi opportuno seminare molto presto, in febbraio o addirittura in gennaio, in modo da arrivare a fine aprile/inizio maggio con piante già pronte al rinvaso definitivo o alla messa a dimora a terra.
Seminando molto presto è possibile raccogliere i primi frutti già in giugno ed effettuare due raccolti completi nella stagione.
Inoltre, poiché l’allegagione dei fiori di peperoncino è difficoltosa con temperature molto elevate, avere le piante in fiore già in maggio/giugno garantisce una produzione migliore.

Come coltivare indoor

Semina anticipata significa semina “indoor”

Ci sono vari metodi per coltivare  indoor le pinatine; descriveremo le tecniche più semplici per la germinazione e le prime fasi della crescita.

La germinazione dei semi richiede calore e umidità; la luce non è necessaria.

E’ importante disinfettare i semi per eliminare funghi, batteri e virus (esterni) e per ammorbidire il tegumento del seme; il metodo più semplice è immergere i semi per 15 minuti in una soluzione 0,5% di candeggina (9 parti di acqua e 1 parte di candeggina commerciale al 5%), poi sciacquarli accuratamente.

E’ possibile seminare direttamente in terriccio (di qualità!) utilizzando bicchierini da caffè forati sul fondo.
I semi devono essere interrati ad una profondità di 3-4 mm, uno per ciascun bicchierino.
Il terriccio deve essere mantenuto costantemente umido, senza esagerare.
E’ opportuno limitare l’evaporazione mantenendo i contenitori in un ambiente chiuso.

La temperatura ideale è tra 25 e 30°C.
Una riduzione notturna della temperatura facilita la germinazione di semi ostici.
Ci sono molti modi per fornire calore (sopra un termosifone, sopra il frigo …), ma, se si devono far germinare molti semi, è preferibile un approccio professionale come un “letto caldo” formato da uno strato di sabbia (sterilizzata) in cui è immerso un cavo riscaldante controllato da un termostato; utile un termometro min-max per controllare la temperatura.

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coltivare indoorIn alternativa è possibile far germinare i semi su un substrato (carta da cucina, rockwool) e interrarli dopo la germinazione.
Questa tecnica è utile soprattutto per semi di difficile germinazione, perché consente di mantenere in condizioni ottimali molti semi in poco spazio e per tempi lunghi.
Il substrato migliore è il rockwool, sterile e inalterabile.
Una soluzione pratica è utilizzare scatoline portaminuteria con scomparti e coperchio.
In ogni scomparto trova posto un cubetto di rockwool con i semi di una varietà.
Il coperchio mantiene umidità e calore.
Quando i semi sono germinati si interrano, prestando attenzione a non danneggiare la radichetta appena spuntata.

Alla fine il seme è nel terriccio, in ambiente caldo e umido: non resta che aspettare …
Le varietà più rapide iniziano ad apparire dopo 3-4 giorni e il picco di nascite è dopo 9-10 giorni.
Per semi interrati già germinati, la piantina emerge entro 2-3 giorni.

Ogni nuova nascita è un momento magico.
I peperoncini immergono la radichetta nel terriccio e fanno emergere la parte mediana del piccolo fusticino, rendendo visibile in superficie il tipico “archetto”.
Poi il fusticino si raddrizza e trascina in superficie i cotiledoni (simili a due foglioline) lasciando il tegumento del seme ormai vuoto nel terriccio.

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In alcuni casi i cotiledoni non riescono a liberarsi del seme e lo trascinano in superficie; occorre bagnare ripetutamente il seme in modo da ammorbidirlo e, se necessario, intervenire per togliere il seme e liberare i cotiledoni.

Dopo la nascita le piantine hanno un’esigenza primaria: la LUCE

Se l’illuminazione non è adeguata le piantine “filano”, cioè si allungano rimanendo esili e pallide …
Se la luce è sufficiente, le piantine rimangono compatte, il fusto assume un colore violaceo e subito inizia l’emissione di nuove foglioline.
Si possono utilizzare diversi metodi di illuminazione, tubi fluorescenti (neon), lampade HPS, lampade a basso consumo, LED …

LEGGI ANCHE: Botulino alimentare: come conservare i peperoncini senza correre rischi
I LED sono senza dubbio la tecnica del futuro, ma al momento la soluzione più semplice sono ancora i tubi fluorescenti; la temperatura di colore ideale è 6400°K (sigle 765 o 865).
Indicativamente si possono fornire 14-16 ore di luce e 10-8 ore di buio.

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Anche umidità e temperatura sono importanti per le piantine.
Occorre mantenere il terriccio sempre umido, ma evitare eccessi.
La temperatura ideale è intorno a 25°C; in un ambiente indoor riscaldato, la semplice esposizione alla luce artificiale garantisce temperature ottimali per la crescita.

Se tutto procede bene, le piantine crescono sane e forti e in breve tempo (20-30 giorni) emettono 8-10 foglie vere (oltre ai cotiledoni) e i primi getti laterali.

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A questo punto il contenitore utilizzato per la semina è troppo piccolo, interamente avviluppato dalle radici.
E’ il momento del rinvaso!

Se volete approfondire l’argomento date uno sguardo al forum di Pepperfriends.

 

Claudio Dal Zovo
Claudio Dal Zovo
Claudio Dal Zovo, informatico con l’hobby della botanica, si interessa di peperoncino piccante dal 2003. Ha partecipato alla scoperta delle varieta’ super-piccanti, coltivando per primo in Italia le varietà Naga morich e Bih Jolokia. Dopo aver coltivato le varietà più piccanti ed intriganti delle specie domesticate, si è appassionato alle specie selvatiche di peperoncino, effettuando anche numerosi viaggi in Brasile e Bolivia per documentare nel loro habitat circa 15 specie, alcune molto rare. Nel 2007, in collaborazione con la moglie Stefania, ha aperto il forum www.pepperfriends.com che conta attualmente oltre 4500 iscritti e circa 450 mila messaggi. Il forum è un punto di riferimento per gli appassionati italiani e stranieri e contiene discussioni e guide su ogni aspetto della botanica, coltivazione e utilizzo del peperoncino piccante. Nel 2012 ha creato l’Associazione Pepperfriends che ha lo scopo statutario di approfondire e diffondere la conoscenza del peperoncino piccante. Tra le attività spicca in particolare la partecipazione con articoli scientifici sui Capsicum selvatici a due edizioni di Eucarpia Capsicum and Eggplant.
http://www.pepperfriends.com/
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