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Botulino alimentare: come conservare i peperoncini senza correre rischi

peperoncino calabrese prodotti tipici calabresi

Quando si utilizzano i vari metodi per la conservazione dei peperoncini è necessario tenere sempre presente Il rischio botulino alimentare.

Il botulino è un batterio (Clostridium botulinum) che in condizioni adatte può rilasciare una tossina letale per l’uomo.

Il botulino è particolarmente pericoloso per vari motivi.

  • Il batterio e le sue spore sono diffusi dappertutto.
  • La tossina è uno dei veleni più potenti.
  • Il batterio è in grado di resistere sotto forma di spora a molti trattamenti.
  • La contaminazione da botulino e la presenza della tossina possono non provocare alterazioni evidenti del prodotto.

Per produrre la tossina il batterio ha bisogno che si verifichino (tutte insieme) le seguenti condizioni:

  • assenza di ossigeno
  • scarsa acidità (PH superiore a 4.5)
  • disponibilità di acqua
  • temperatura sufficientemente elevata
  • tempo (non molto)
  • assenza di sostanze antibatteriche (alcool)

Botulino alimentare: come conservare i prodotti in casa senza rischio

I metodi per ridurre i rischi del botulino nella conservazione di un prodotto sono:

  • Trattamento per uccidere il batterio e le spore
  • Conservazione in presenza di ossigeno (non sottovuoto)
  • Acidificazione
  • Riduzione dell’acqua libera (disponibile)
  • Congelazione
  • Utilizzo in tempi brevissimi (un giorno) dopo la preparazione e conservazione a bassa temperatura
  • Conservazione in alcool

Per uccidere le spore è necessario un trattamento termico a temperatura superiore a 120°C, realizzabile solo con strumenti professionali.

La sterilizzazione “casalinga” non può raggiungere temperature sufficienti (anche con una pentola a pressione è difficile ottenere 120°C su tutto il prodotto).

La conservazione senza sottovuoto è semplice da realizzare, ma sarebbe troppo bello se fosse così facile; l’esposizione all’aria infatti evita la produzione della tossina botulinica, ma da via libera a molti altri microorganismi (batteri aerobi, muffe).

Anche in prodotti non sottovuoto possono comunque crearsi condizioni di assenza di ossigeno all’interno.

L’acidificazione è realizzabile facilmente utilizzando un prezioso alleato, l’aceto.

La riduzione dell’acqua disponibile si ottiene con l’essiccazione o l’aggiunta di zucchero o sale che, in concentrazioni adeguate, causano la disidratazione del batterio.

L’essiccazione deve essere completa, meglio se effettuata con un essiccatore elettrico ad una temperatura intorno a 50°C; peperoncini secchi al punto giusto perdono fino al 90% del peso e si sbriciolano se schiacciati.

Zucchero e sale impediscono al batterio di utilizzare l’acqua presente nel prodotto, ma devono essere in concentrazione sufficiente; lo zucchero deve essere superiore al 35%, il sale superiore al 15%.

L’idea di una confettura poco zuccherata può sembrare ottima per la linea, ma è pericolosa; lo zucchero non serve solo ad addolcire, ma anche e soprattutto a conservare!

La congelazione (in freezer) e la conservazione in prodotti alcolici (vino, grappa o alcool per liquori) sono metodi semplici e sicuri.

Esempi pratici di prodotti sicuri

Tisana dimagrante al peperoncino e limone

  • polvere di peperoncino essiccato
  • peperoncini freschi sottaceto o in agrodolce (aceto, vino, zucchero, sale)
  • olio piccante prodotto con peperoncini essiccati in pezzi o in polvere
  • grappa piccante prodotta con peperoncini essiccati o freschi
  • marmellata di peperoncini (ben zuccherata)
  • frutti freschi interi o tritati conservati in freezer (consumare subito dopo lo scongelamento)
  • peperoncini freschi in salamoia (soluzione di acqua e sale, almeno 150 gr di sale in un litro d’acqua)
  • salse consumate subito (un giorno, due al massimo) e conservate in frigo
  • salse sterilizzate in autoclave a temperatura superiore a 120°C per 10-15 minuti.
  • salse acidificate con l’aggiunta di aceto o opportuni conservanti come l’acido citrico (il PH deve essere stabilmente sotto 4.6)

Esempi pratici di prodotti NON sicuri.

  • olio piccante prodotto con peperoncini freschi
  • peperoncini freschi sottolio, con o senza ripieno di tonno, acciughe, capperi
  • salse a base di peperoncino non acidificate

Molti metodi per preparare salse o sottoli raccomandati in tanti libri di ricette prevedono la sbollentatura o il lavaggio in aceto per acidificare il prodotto prima della trasformazione o conservazione in olio.

Questi metodi sono sicuri SOLO se il PH del prodotto finale è inferiore a 4.6!

Anche se i sottoli non sono sottovuoto, l’olio è in grado di isolare il prodotto creando localmente condizioni anaerobiche favorevoli all’attività del botulino.

Nella preparazione di non deve ingannare la somiglianza con le salse di pomodoro; il pomodoro è acido; il peperoncino no.

La tossina botulinica è termolabile, può essere distrutta dalla cottura a 90°C per alcuni minuti.

E’ quindi possibile consumare prodotti “a rischio” cuocendoli.

Il botulismo (intossicazione da tossina botulinica) è molto grave, spesso letale, ma fortunatamente è anche piuttosto raro, considerando quanti effettuano preparazioni a rischio.

Tuttavia, meglio essere consapevoli e prudenti!

Per maggiori approfondimenti:

Documento di riferimento pubblicato dal Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità

 

Discussione sul forum Pepperfriends

 

Claudio Dal Zovo
Claudio Dal Zovo
Claudio Dal Zovo, informatico con l’hobby della botanica, si interessa di peperoncino piccante dal 2003. Ha partecipato alla scoperta delle varieta’ super-piccanti, coltivando per primo in Italia le varietà Naga morich e Bih Jolokia. Dopo aver coltivato le varietà più piccanti ed intriganti delle specie domesticate, si è appassionato alle specie selvatiche di peperoncino, effettuando anche numerosi viaggi in Brasile e Bolivia per documentare nel loro habitat circa 15 specie, alcune molto rare. Nel 2007, in collaborazione con la moglie Stefania, ha aperto il forum www.pepperfriends.com che conta attualmente oltre 4500 iscritti e circa 450 mila messaggi. Il forum è un punto di riferimento per gli appassionati italiani e stranieri e contiene discussioni e guide su ogni aspetto della botanica, coltivazione e utilizzo del peperoncino piccante. Nel 2012 ha creato l’Associazione Pepperfriends che ha lo scopo statutario di approfondire e diffondere la conoscenza del peperoncino piccante. Tra le attività spicca in particolare la partecipazione con articoli scientifici sui Capsicum selvatici a due edizioni di Eucarpia Capsicum and Eggplant.
http://www.pepperfriends.com/
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