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Cipolla Rossa di Tropea: accostamenti in cucina

La Cipolla Rossa di Tropea è un prodotto unico nel suo genere che ha ottenuto la certificazione IGP come prodotto di qualità . Si caratterizza per le sue note aromatiche dolci e per la sua croccantezza. Gli ecotipi precoci sono caratterizzati anche da una spiccata pungenza. Altro tratto identitario è il suo colore, sempre rosso vinaccia all’esterno e bianco rosato all’interno. La differenza rispetto alle classiche cipolle rosse in commercio è che la parte più interna è completamente bianca e il rosso o il rosato non penetra più di tanto verso il centro dalla cipolla. L’areale di produzione stabilito dal disciplinare di produzione comprende la fascia di territorio calabro fra le provincie di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia.

La cipolla di Tropea è molto utilizzata in cucina per la preparazione di differenti piatti.

Cipolla Rossa di Tropea: gli abbinamenti che ne esaltano il gusto

In cucina possono essere utilizzare sia a crudo (dove a mio avviso esprimono il massimo del loro sapore), ma anche cotte in conserve, confetture, mostarde, quiche lorraine, torte salate e nei primi piatti. La loro croccantezza e dolcezza permettono anche abbinamenti che a prima vista potrebbero sembrare inconsueti. La si può gustare al meglio in pinzimoni, magari accostato con olio extravergine di oliva Bruzio DOP, ma anche in insalate per dare un tocco di delicatezza in più.
Ancora non viene indicata per la colazione ma la confettura di cipolle sta conquistando un numero sempre più crescente di consumatori e appassionati della gastronomia. La nota che caratterizza questo tipo di preparazione, che si conserva per un arco temporale abbastanza lungo, è la sensazione di agrodolce che lascia piacevolmente nel palato. L’abbinamento più ovvio è con delle bruschette di pane realizzato con lievito madre, magari in accompagnamento con un bel medaglione di foie gras e dei chicchi di melograno. Ma l’abbinamento che più la valorizza secondo il mio parere è con i formaggi, sia quelli freschi ( ricotta, giuncata), sia quelli mediamente stagionati ( pecorino del Monte Poro). Nel primo caso la sensazione di agrodolce esalta la componente aromatica della ricotta dando una nota di sapore più deciso, mentre nel caso dei formaggi pecorini serve per dare un equilibrio sensoriale al sapore ricco delle forme.
Molto bene si sposa anche sulla pizza, sia come condimento con le patate sia come condimento con i fichi e formaggio caprino. Ma anche nei primi piatti si sposa bene con le olive nere e foglie di basilico fresco, mentre nelle omelette si può abbinare a formaggio filante. Un’altra preparazione che io amo molto è il suo impiego in una ricetta esotica, ovvero il chutney di mango e Habanero Orange in accompagnamento alle capesante grigliate.

(Foto scattata da @Antonio.romy Instagram)

Giuseppe Salvatore Paladino Il paladino del gusto
Giuseppe Salvatore Paladino Il paladino del gusto
Giuseppe Salvatore Paladino è un Gastronomo, docente e grande appassionato di peperoncini. La sua grande passione lo accompagna sin dai primi anni di vita, quando il nonno Giuseppe gli trasferisce l’amore per il diavolicchio e per la cucina tramite i sapori e gli odori dei piatti che gli preparava quotidianamente. Attualmente insegna di Scienze degli Alimenti e Laboratorio di Enogastronomia presso l’Alberghiero di Salsomaggiore Terme (Parma). È docente a contratto del corso di Tecnica e Laboratorio di Enogastronomia presso l’Università degli Studi di Parma-Master COMET. Svolge altresì attività di consulenza nella ristorazione.
http://www.giuseppesalvatorepaladino.com
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